Traina Costiera con gli Artificiali: come praticarla, per quali pesci e quando.

La traina costiera può essere praticata per gran parte dell’anno per la cattura di diverse varietà di pesci, grazie all’utilizzo di artificiali e di diverse attrezzature in base alle esigenze. E' particolarmente fruttuosa nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, ma in generale, a seconda del pescato desiderato può essere praticata senza particolari vincoli di stagionalità.

La caratteristica di questa tecnica di pesca è l’utilizzo di artificiali. La traina costiera è infatti uno sport dove giocano un ruolo primario sia la tecnica che le attrezzature. I pesci predatori vengono insidiati con l’ausilio di artificiali, la cui credibilità non sarà solo affidata alla semplice capacità imitativa, ma anche e soprattutto alla loro presentazione, specialmente se il nostro obiettivo sono i pesci più sospettosi e selettivi, come i predatori pregiati come alletterati, lampughe, spigole, palamite e barracuda.

Vediamo insieme quali sono i pesci da poter catturare con la traina costiera, in quale periodo dell’anno e come utilizzare e affondare le esche artificiali.

Calendario della traina costiera, quali pesci è meglio catturare e in quale periodo

Questo sintetico calendario della traina costiera ha lo scopo di aiutare i dilettanti che si avvicinano a questa tecnica ad avere una migliore cognizione degli obiettivi di pesca e delle prede disponibili in base al periodo dell’anno. Vediamo quali pesci possiamo catturare con la traina costiera e in quale stagione dell’anno.

Traina costiera in estate

In estate con la traina costiera possiamo essere certi di pescare pesce azzurro, tra cui anche i tonni. In estate le quantità di pesce azzurro da catturare possono essere copiose, grazie all’aumento del moto ondoso e grazie allo spostamento dalla costa dei banchi di pesce foraggio. Per la traina costiera d’estate è consigliata una velocità di traina dai tre ai cinque nodi.

Traina costiera in autunno

In autunno con la traina costiera possiamo contare sul pesce azzurro, sul pesce serra, un predatore agguerrito e con la dentatura forte, maggiormente presente nelle ore notturne. Nelle ore diurne invece possiamo riuscire a pescare anche del lecce stella.

Per la cattura del pesce serra e dei lecce stella dovremo invece prediligere artificiali generosi, come minnows, Leleman argentati martellati, artificiali snodati, popper.

Traina costiera in inverno

In inverno la regina del pescato con la traina costiera è la spigola. Per la pesca di questo prelibatissimo predatore dovremo considerare un fondale di almeno 15-18 metri, affondando le esche raso fondo. Questo comporterà la possibile perdita di diversi artificiali, per cui sarà bene munirsi di molte esche.

Traina costiera in primavera

In primavera con questa tecnica di pesca possono essere catturate diverse tipologie di pesci: tonnarelli, sardine, alicette, costarelle, palamite, lanzardi e tombarelli. In questo caso dovremo dosare diversamente l’affondo, in quanto questi pesci si addensano maggiormente in superficie. Possiamo aiutarci nell’individuarli grazie agli stormi di gabbiani che, come noi, in questa stagione si dedicano alla pesca in superficie. Le esche preferibili sono winnows tra i 5 e i 13 centimetri al massimo.

Traina costiera, il segreto è nell’affondamento degli artificiali

Come abbiamo potuto vedere, ogni tipologia di pesce da traina costiera si trova a diverse profondità, per cui ogni tipologia richiederà una precisa tecnica di affondamento, in base al suo luogo di massimo addensamento. A seguire le tecniche principali di affondamento.

Traina costiera con lenze autoaffondanti (dacron piombato e monel)

Le lenze autoaffondanti sono sufficientemente pesanti da consentire la traina costiera anche senza l’ausilio di pesi da aggiungere. Il dacron piombato ha un’anima interna di piombo rivestita da una guaina in tessuto esterno morbido che cambia colore ogni 10 mt e affonda circa 65 cm ogni colore (cioè ogni 10 mt) e consente di pescare bene nei fondali compresi tra i 7 e i 12 mt.

Il monel è invece una lenza metallica, un po’ meno pratica del dacron, che consente di affondare circa 1 mt ogni 10 mt. Il monel consente di pescare bene nei fondali compresi tra i 10 e i 20 mt.

È fondamentale capire che la capacità di affondamento dei due sistemi può variare in funzione della velocità di traina, in base alla corrente e all’esca utilizzata.

Traina costiera con piombatura frazionata (con piombi a sgancio rapido)

La traina costiera con la piombatura frazionata va usata per i fondali bassi, in quanto l’affondamento sarà dato solo dal potere affondante dell’esca artificiale utilizzata. La tecnica è quella di affondare le esche interponendo lungo la lenza piombi di diverse grammature, garantendo così anche maggiore precisione. Per facilitare l’affondamento è bene utilizzare in bobina multifibre di circa 0.25-0.30 do diametro La lenza va affondata per circa 50-70 mt di lenza e poi si comincia a “piombare”.

Traina costiera con downrigger (affondatore a palla di cannone)

La traina costiera a notevoli profondità, come per la pesca della spigola, come abbiamo visto, necessità di una buona precisione e di poter recuperare il pesce senza alcun tipo di zavorra sulla lenza. Per questo tipo di traina costiera possiamo usare quindi il downrigger, sebbene bisognerà fare attenzione nell’affondo, poiché il grosso piombo dell’affondatore a palla di cannone avrà una certa dimensione e un piombo pesante (da 1 a 5 kg), che potrebbe allarmare i predatori più sospettosi prima dell’arrivo dell’esca.

Traina costiera, suggerimenti generali

Abbiamo visto le diverse specie di pesci che possono essere catturati con la traina costiera e in quali periodi dell’anno, unitamente alle diverse tecniche e attrezzature che possono essere utilizzate in base al tipo di pesce e all’affondamento richiesto, ma ci sono alcune regole generali.

In questa pratica bisogna considerare che qualunque sia il tipo di artificiale, è bene trainare le esche a circa 70-90 metri dall’imbarcazione.

Per quanto riguarda le canne da pesca, questa tecnica è orientata sull’utilizzo di due canne, le cui lenze saranno calate in acqua con un assetto affondante l’uno diverso dall’altro. Le canne da pesca ideali sono quelle in composito/carbonio, tipo stand up (fusto corti, 1,65 mt circa) da 8-12 o 12-20 lb, oppure le canne di tipo trolling (fusto lungo 2,10 m circa) da 8-12 o 16 lb. I passanti saranno ad anelli oppure a carrucola.

Per quanto riguarda i mulinelli, saranno preferibili quelli a tamburo rotante appositi per la traina costiera, con un libraggio variabile dalle 12 alle 20 lb.

Per la lenza madre possiamo scegliere tra il classico monofilo da 15-20 lb, 0,35-0,40 mm, oppure possiamo optare come abbiamo visto per una lenza multifibre, che oltre ad essere più elastica e versatile, è anche più sensibile alle tocche, ma allo stesso tempo più rigida e resistente in caso di correnti.

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