Pesca alla carpa, scopriamo le varie tecniche

Il carpfishing è una delle tecniche più diffuse di pesca alla carpa, ma non è l’unico sistema per praticare questo sport. Ecco una piccola guida alla pesca della carpa e a tutte le possibili tecniche e stili.

La pesca alla carpa: tutto quello che c’è da sapere

La carpa è un pesce d'acqua dolce originario del continente asiatico. Alla sua figura affascinante sono collegati miti e leggende, come quello della famosa risalita della carpa koi lungo il Fiume Giallo, fino ad arrivare alla Porta del Drago, superata la quale si trasformò in un dragone e acquisì il dono dell'immortalità. Il significato di questa leggenda è legato alla forza di volontà di cui la carpa, nella cultura asiatica, è rappresentativa.

Conosciamo meglio la carpa: la specie ittica dell’asia arrivata in Europa

Con il termine carpa tendiamo a identificare genericamente una biodiversità della famiglia dei Cyprinus, che abbraccia in realtà un numero elevatissimo di specie. La più diffusa è, appunto, la carpa comune, che, grazie alla sua adattabilità, dall'Asia è andata a popolare l'Europa e tutti i continenti tranne l'Antartide. Le carpe comuni si suddividono in tre sottospecie distinte, che costituiscono la famiglia delle carpe dorate:

  • Cyprinus carpio carpio: originaria del continente europeo;
  • Cyprinus carpio haematopterus: originaria del continente asiatico;
  • Cyprinus carpio rubrofuscus: originaria del sud-est asiatico.

Queste carpe sono caratterizzate da un dorso grigio, brillanti squame colorate nei toni più disparati, dai rossi ai verdastri/bluastri, e pinne molto dure. La carpa misura mediamente dai 60 ai 90 centimetri e il suo peso può andare dai 30-32 fino ai 45 chilogrammi.

Le abitudini di vita della carpa

La carpa tende a vivere in ambienti con acqua molto calma, se non addirittura stagnante e ricchi di vegetazione. Le carpe preferiscono fondali profondi e melmosi, con detriti di grosse dimensioni su cui si può depositare un'abbondante vegetazione sommersa. Questo perché la carpa si nutre filtrando sostanza organica e microrganismi acquatici dai sedimenti del fondo. Le carpe vivono in acque calde con temperatura compresa tra i 15 e i 25 °C. La diffusione delle carpe in gran parte delle acque dolci d'Europa è dovuta al fatto che si adattano facilmente ad acque a basso tenore di ossigeno e, soprattutto, non hanno necessità di grandi spazi d’acqua.

È possibile infatti pescare le carpe anche in piccoli laghetti o addirittura in pozze, nelle acque delle paludi e delle risaie, dove infatti la carpa viene spesso allevata, con ottimi risultati. Durante l’età giovanile le carpe si muovono in piccoli branchi, mentre le carpe adulte tendono a muoversi prevalentemente in solitaria. Le ore notturne sono quelle preferite dalle carpe per l'attività predatoria e, in generale, per alimentarsi.

La carpa è un pesce particolarmente timido e sospettoso. Per questo motivo durante la pesca alla carpa sarà importantissimo per il pescatore osservare il silenzio e scegliere una posizione tale da non proiettare la propria ombra sulla riva.

La pesca alla carpa è una pesca catch and release, ovvero che prevede la liberazione del pesce dopo la cattura.

Pesca alla carpa: uno sport per ogni stagione

In inverno, in particolare da ottobre a febbraio, l'attività motoria della carpa si riduce al minimo e le carpe si muovono molto poco. Per pescare le carpe in inverno è preferibile scegliere acque calde, con temperature al di sopra dei 25 °C e nelle parti più basse di laghi e cave, con una profondità di almeno 5 metri, che rende l'acqua maggiormente ossigenata per favorire la stanzialità delle carpe in questo periodo. La primavera, e in particolare il mese di maggio, è ideale per pescare le carpe. In primavera, infatti, le carpe si preparano alla frega e la loro motilità è ravvivata: dalla presenza in acque basse e verso le rive nelle ore diurne, al ritorno verso il fondale nelle ore notturne. Sono preferibili le zone vicine alle piante acquatiche e ai canneti. Pescare le carpe d'estate può essere una sfida, l'ideale è dopo un temporale, nel momento in cui le acque si rinfrescano e le carpe si muovono per trovare cibo. In alternativa, è consigliabile provare a pescare le carpe d'estate sotto l'ombra di qualche canneto o in zone particolarmente ventilate. Infine, in autunno è possibile pescare le carpe a quasi tutte le profondità. La temperatura in autunno infatti si stabilizza, rendendo omogenea tanto la riva quanto il fondo e le carpe possono muoversi in tutte le direzioni in piena libertà.

Non esiste un periodo proibitivo per la pesca delle carpe, ma le condizioni climatiche determinano la scelta del luogo più idoneo, sia esso cava o lago, per praticare la pesca alla carpa. In generale, la vegetazione acquatica e la presenza di canneti agevolano molto. La pesca alla carpa è una pesca catch and release, ovvero pesca a rilascio, che prevede il rispetto del pesce e la sua liberazione dopo la cattura.

La pesca alla carpa non è solo carpfishing. Una piccola guida a tutte le tecniche

Pescare le carpe a feeder o con la tecnica della pesca a colpo.

Per pescare le carpe innanzitutto bisogna pasturare e utilizzare canne da fondo leggero, con mulinelli 3000-4000 imbobinati con 0.18-0.22, finali da un metro di diametro 0,16-0,20 con ami dal 10 al 14. Vanno innescati due bigattini in pasturatori chiusi, mentre laddove si usino bigattini sfarinati si possono usare pasturatori aperti. Nella pesca alla carpa a feeder la pasturazione è fondamentale. Occorre infatti lasciare il pasturatore sempre nello stesso punto sul luogo di pesca, in attesa che la carpa passi in zona e venga attirata. Per la pasturazione oggi esistono in commercio centinaia di preparati di farine e semi o magari le stesse boiles.

Le boiles sono le esche tipiche del carpfishing e sono composte da un mix di farine, mescolate con l'uovo, che vengono bollite prima dell’utilizzo. Le boiles possono essere innescate con montaggi differenti a seconda che si tratti di fiume o lago, su ami senza ardiglione. Nel periodo estivo è possibile usare anche il pasturatore al ledgering per la pesca alla carpa.

In inverno, è possibile pescare sia coi bigattini che coi lombrichi. Esche più naturali, che possono attirare le carpe che non si lasciano più adescare e le carpe che hanno imparato a distinguere e scartare le boiles. L'innesco può essere fatto con i maggot klip, che permettono di gestire contemporaneamente una dozzina di bigattini, i lombrichi o anche il mais e le larve.

La pesca alla carpa alla bolognese e all'inglese, con galleggianti

La pesca alla carpa alla bolognese negli ultimi ha soppiantato quella a canna fissa per la sua effettiva semplicità. La pesca alla bolognese è in ogni caso una pesca da riva o da scogliera. Per effettuare la pesca alla carpa alla bolognese occorrono canne telescopiche, ad anelli, dotate di mulinello, facendo fare una passata al galleggiante solitamente su di una linea di pesca superiore ai 10 metri sino a un massimo di 40 metri da riva.

Allo stesso modo la pesca all'inglese rappresenta una tecnica jolly per la pesca di carpe, ma anche di spigole, orate, cefali, boghe, aguglie, insomma sia pesci grufulatori, sia pesci che vivono a mezz’acqua. Per la pesca all'inglese il vademecum di attrezzatura è molto rigoroso, secondo i canoni “british”, appunto.

In entrambe queste tecniche sarà molto importante la taratura del galleggiante. Bisogna fare in modo, aggiungendo i vari pallini, che solo l'antenna sia fuori dall'acqua, in modo tale da avvertire la carpa già alla minima trazione.

La pesca alla carpa a fondo o carpfishing 

La pesca alla carpa al fondo o carpfishing è la tecnica in assoluto più amata e diffuso. La pesca alla carpa a fondo è l'ideale nel periodo autunnale in fondale mediamente profondi, 6-8 metri, durante la notte anche a riva, grazie alla temperatura stabilizzata che la stagione consente. Nel carpfishing tradizionale venivano usati i lombrichi, ma ad oggi si preferisce scegliere all'interno dell'ampissima gamma di boiles, che possono regalare ottime soddisfazioni anche con le carpe più pigre. 

Pesca alla carpa, una panoramica finale sulle attrezzature

Abbiamo visto che la pesca alla carpa è uno sport praticabile con tecniche differenti, a seconda dei gusti, delle esigenze e della zona di pesca che viene scelta. La pasturazione dell'area di pesca è in ogni caso il passaggio preliminare e fondamentale in ognuno di questi stili. La pastorizzazione per la pesca alla carpa consiste nel calare in acqua alimenti, principalmente boilies e mais, per attrarre i pesci nella zona in cui si intende pescare. La pasturazione, più o meno massiccia a seconda di quanto le acque siano frequentate, può essere fatta poco prima di pescare, ma anche diversi giorni prima, in modo da abituare le carpe a nutrirsi in un determinato punto del lago e abituarle alle proprie esche.

Scegliere l'attrezzatura adatta per la pesca alla carpa è fondamentale anche per il rispetto del pesce e per non causargli danni una volta liberato. Per la pesca alla carpa con la tecnica carpfishing si utilizzano generalmente canne a 2 o 3 pezzi con terminali molto corti (20 - 25 centimetri) adatti all’autoferrata, mulinelli specifici con antiritorno. La pesca della carpa è uno sport di lunghe attese, come abbiamo visto, dato il comportamento di questo pesce. Per questo motivo è preferibile dotarsi dell'ausilio di rod podper reggere le canne con sensori che avvisano quando la carpa ha abboccato.

Per le esche come abbiamo visto utilizzano prevalentemente boilies, fatte con farine e aromi di ogni genere e aromi che si sprigionano in acqua per attirare la carpa. Una volta pescata la carpa andrebbe adagiata su un materassino per la slamatura, per evitarle pericolose abrasioni o perdite di mucosa protettiva.

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