Armi da caccia, quali sono e come si detengono

In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, le persone provviste di licenza di caccia sono circa 760 mila pari all’1,2% dell’intera popolazione italiana. Questo a dimostrazione del grande interesse intorno alle armi da caccia. Trattandosi di oggetti molto particolari, per i quali è necessario prestare particolare attenzione, ma per cui purtroppo circola molta disinformazione, è bene fare chiarezza. Scopriamo allora quali possono essere catalogate come armi da caccia, quali sono i titoli per la detenzione delle armi da caccia e, infine, diamo qualche consiglio su caccia e armi.

Armi da caccia: quali sono, come si detengono e qualche consiglio

Molti cacciatori, anche fra quelli che praticano l’attività venatoria da molti anni, non conoscono appieno le potenzialità della loro arma da caccia. Molto spesso, proprio la scarsa consapevolezza dell’oggetto che si maneggia, può essere causa di episodi spiacevoli. Per questo, prima di avvicinarsi al mondo della caccia, è assolutamente necessario informarsi su cosa sono le armi da caccia e, nelle specifico, sull’arma che si utilizza.

Che cosa sono le armi da caccia

La legislazione italiana sulle armi da caccia, negli anni, ha subito numerose modifiche, che hanno contribuito non poco a confondere le idee di cacciatori e di aspiranti tali. Iniziamo, dunque, col dire che un’arma da caccia è una particolare arma per uso sportivo, destinata per l’appunto alla caccia di determinate specie. La definizione di armi da caccia, come detto, è stato oggetto di un’evoluzione che è iniziata nel 1975 ed è arrivata fino al 1992, quando è stata approvata la legge n. 157/1992. Questa, fra le altre cose, all’Articolo 13 definisce i Mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria. In particolare, al comma 1 dell’articolo si legge:

«L’attività venatoria è consentita con l’uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce, di calibro non superiore al 12, nonché con fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40».

Al comma 2, poi, si legge ancora:

«È consentito, altresì, l'uso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6, nonché l'uso dell'arco e del falco».

Infine, al comma 5, si stabile che:

«Sono vietati tutte le armi e tutti i mezzi per l’esercizio venatorio non esplicitamente ammessi dal presente articolo».

Pertanto, possiamo dire che le armi da caccia possono essere fucili, con una o più canne, liscia oppure rigata. Nel primo caso, è ammesso per i fucili da caccia con canna ad anima liscia un calibro massimo di 12, pari a un diametro interno della canna di 18,53 millimetri. Nel caso di fucile da caccia con canna ad anima rigata, invece, il diametro interno della canna non può essere inferiore a 5,6 millimetri. Come si legge, poi, sono ammesse anche altre armi - come l’arco - ma sono escluse tutte quelle non espressamente previste dalla legge. Per adesso, comunque, concentriamoci sulle armi da fuoco e sulla loro detenzione.

Quali sono i titoli per la detenzione delle armi da caccia

La prima regola fondamentale, quando si parla di armi da fuoco, è la prevenzione. Per questo, la detenzione delle armi da caccia deve avvenire adottando tutte le precauzioni necessarie, come le fuciliere blindate, per evitare che se ne possa impossessare o possa maneggiarle qualcuno che non sia il titolare della denuncia di detenzione.

A questo proposito, come si intuisce, prima di entrare in possesso di un’arma è necessario ottenere una licenza di porto d’armi. Senza dilungarsi su questo, assumendo che l’eventuale acquirente sia già in possesso di un porto d’armi, nel momento in cui egli viene in possesso di un’arma da caccia, deve immediatamente comunicarlo alla Questura o alla stazione dei Carabinieri territorialmente competente. La comunicazione può avvenire attraverso un apposito modulo di denuncia, nel quale, oltre ai propri dati personali occorre indicare anche il tipo di arma, la denominazione, il calibro, la matricola e tutte le altre informazioni utili a individuare il possessore dell’arma.

La denuncia, infine, si completa con la segnalazione di altre eventuali armi possedute. Questo è molto importante, perché la legge non stabilisce un limite di possesso di armi da caccia, cioè le armi che rispettano l’Articolo 13 della legge 157/1992, ma se si tratta di altra tipologia di armi esistono dei limiti. Se si possiedono anche delle cartucce, queste devono essere ugualmente indicate nella comunicazione alle forze dell’ordine: in questo caso, il limite per le cartucce per fucili da caccia è di 1.500.

Caccia e armi: alcuni consigli per maneggiare le armi da caccia in sicurezza

Con l’approssimarsi della stagione venatoria, la voglia di tirare fuori dall’armadio le proprie armi da caccia è tanta. Per fare questo, però, è necessario prestare massima attenzione: ogni volta che si maneggia delle armi da caccia, infatti, bisogna usarle come se fossero cariche, pronte a fare fuoco. Per questo, per prima cosa, occorre verificare che - tanto nel serbatoio, quanto in canna - non vi siano proiettili. Questa operazione deve essere ripetuta ogni volta che l’arma viene riposta in automobile e al termine della giornata venatoria.

Anche durante le battute di caccia, qualora dovessimo effettuare una sosta, è buona norma scaricare l’arma. Non è raro, infatti, che giocando con il cane, possa cadere l’arma, facendo partire un colpo accidentalmente. Quando si poggia il fucile da caccia a terra, poi, bisogna prestare attenzione affinché la canna non venga ostruita da qualche oggetto. La canna dei fucili, specialmente se liscia, può esplodere anche a causa di un piccolo aumento di pressione causato da qualche oggetto che la ostruisce, Questo, ovviamente, può avvenire anche se il fucile viene posato dal lato della volata, in presenza di terreni morbidi. Per la stessa ragione, massima attenzione deve essere prestata anche al termine della manutenzione dell’arma. Non è difficile, in questi casi, dimenticarsi di pezzuole o altri corpi estranei al suo esterno.

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