Caccia al cinghiale: tutto quello che c’è da sapere per una battuta di caccia

Arrivata dal Mesolitico fino a noi, la caccia al cinghiale è una pratica che ha origini antichissime. Se in passato veniva messa in atto in maniera indiscriminata, e con l’uso di armi rudimentali come coltelli, lance e frecce, oggi le battute al cinghiale sono rigidamente regolamentate. La caccia al cinghiale, infatti, è adesso ammessa soltanto in periodi dell’anno circoscritti e con specifiche attrezzature. Per approfondire la questione, ecco la nostra guida alla caccia del cinghiale.

Caccia al cinghiale in Campania: quando è possibile praticarla

La caccia al cinghiale è una forma di caccia praticata in tutta Italia e, più in generale, nel mondo. Oltre che una passione, le battute di caccia al cinghiale rappresentano in molti casi anche una vera e propria necessità. Difatti, con un peso che può anche raggiungere i 200 chilogrammi e un’aggressività spinta, il cinghiale può diventare potenzialmente molto pericoloso. A tal proposito, prima di spiegare altro, approfondiamo la conoscenza di questo animale.

Conosciamo il cinghiale: il lontano parente del maiale

Il cinghiale, o come viene delineato dal nome scientifico sus scrofa, appartiene alla famiglia dei suidi. In tal senso, quindi, esso è un lontano parente del maiale, di cui evidentemente ne ricalca le forme e le dimensioni. Un cinghiale adulto, infatti, può arrivare a misurare anche 180 centimetri di lunghezza e, nella specie italiana, possono arrivare a pesare fra i 100 e i 200 chilogrammi. Una massa sottolineata anche da un corpo piuttosto massiccio, caratterizzato da zampe e collo tozzi.

Oltre che per il pelo di cui è ricoperto il dorso del cinghiale, esso si riconosce anche dalle zanne. Questi denti, che corrispondono ai canini, crescono per tutta la vita dell’animale: nell’esemplare maschio, tipicamente questi raggiungono una lunghezza variabile tra i 15 e i 20 centimetri, mentre negli esemplari femmina tendenzialmente rimangono al di sotto dei 10 centimetri.

Comportamento e abitudini del cinghiale

Il cinghiale è solito vivere in gruppi, all’interno dei quali sono tendenzialmente presenti circa venti esemplari femmina. L’esemplare più anziano guida il branco nelle aree dove risulta presente la maggior quantità di cibo. All’interno di questi gruppi, poi, sono anche presenti esemplari maschi di giovane età, mentre quelli anziani sono invece soliti vivere piuttosto isolati.

In ogni caso, il cinghiale è solito riposare durante il giorno in buche che provvedono a scavare loro stessi. Caratteristica di queste buche, durante i periodi invernali, è l’abitudine di foderarle con foglie o altro materiale. Durante le ore notturne, invece, il cinghiale va alla ricerca di cibo e acqua. È durante queste ore che il cinghiale, spesso, causa ingenti danni alle coltivazioni, sottraendo i prodotti coltivati, distruggendo le stesse piante e scavando nel terreno.

La caccia al cinghiale: quando è ammessa praticarla

Come detto in apertura, la caccia al cinghiale non è ammessa durante tutto l’anno. Per regolamento le battute di caccia sono state create le cosiddette stagioni venatorie, ossia periodi ben precisi durante i quali è possibile esercitarla. In generale, la caccia è ammessa in periodi dell’anno in cui risulta meno pericolosa e quindi in autunno e inverno, ma ciascuna regione d’Italia ha un proprio calendario. Nel caso della Campania, per esempio, l’attività venatoria 2021-2022 è concessa dal 2 ottobre 2021 fino al 30 dicembre 2021. Altra informazione da conoscere in relazione alla caccia dei cinghiali è che - nonostante il cinghiale sia, come detto, un animale prettamente notturno - le battute di caccia al cinghiale in Italia sono ammesse soltanto da un’ora prima dell’alba fino al tramonto.

Tecniche di caccia del cinghiale: collettiva o individuale?

Essenzialmente, esistono due tipi di caccia al cinghiale: la caccia al cinghiale collettiva e la caccia al cinghiale individuale. Vediamo cosa differisce tra una e l’altra e quali sono le tecniche praticate nei due casi. In entrambi i casi, comunque, tutti i cacciatori che vogliono praticare la caccia al cinghiale (ma non solo) devono essere regolarmente ammessi all’esercizio di attività venatoria nell’A.T.C.

La caccia al cinghiale collettiva: in girata, in battuta o in braccata

La prima è la cosiddetta caccia collettiva del cinghiale: questa forma di caccia, che è anche la più antica, prevede una larga presenza di cacciatori che possono praticare la girata, la battuta oppure la braccata. Con la caccia al cinghiale in girata è presente un unico conduttore e un unico cane, oltre a un massimo di altri dodici cacciatori alle poste. In una prima fase, quindi, il conduttore va alla ricerca delle tracce del cinghiale e, possibilmente, dei suoi giacigli, mentre nella seconda fase si forza l’animale a uscire dalla sua tana, spingendolo quindi verso le poste. La caccia al cinghiale in battuta, invece, prevede la presenza di battitori disarmati e senza cani, che spingono i cinghiali verso le poste. L’ultima, la caccia al cinghiale in braccata prevede l’impiego di più cani che si occupano di spingere i cinghiali verso le poste.

La caccia al cinghiale individuale: alla cerca o all’aspetto

La caccia al cinghiale individuale, che come detto è una tecnica di caccia più recente, può essere praticata dal cacciatore singolo o, comunque, da un numero di cacciatori non superiore a tre. In questo caso le strategie di caccia possono essere due: la caccia al cinghiale alla cerca oppure la caccia al cinghiale all’aspetto. Nel primo caso, il cacciatore, eventualmente aiutato anche da un cane, si mette alla ricerca - da cui il nome di questa tecnica - dei luoghi in cui il cinghiale è solito procacciarsi il cibo. Nel secondo caso, invece, il cacciatore attende il passaggio del cinghiale da una postazione, che può essere una altana o un punto sparo, eventualmente utilizzando anche strumenti adatti a individuare l’animale da lunghe distanze.

La caccia al cinghiale e l’importanza della giusta attrezzatura

Nella caccia al cinghiale, trattandosi peraltro anche di un animale aggressivo qualora si vedesse alle strette, è necessario dotarsi della giusta attrezzatura. L’attrezzatura per la caccia al cinghiale prevede armi che possono essere sia ad anima rigata che liscia.

Nel primo caso si può scegliere tra bolt-action, express, a blocco cadente, a leva e semi-automatiche. In ogni caso, per questo genere di armi, il calibro consigliato per la caccia al cinghiale è superiore ai 7 millimetri. Nel secondo caso, quello delle armi ad anima liscia, sono ammesse armi basculanti, e quindi sovrapposti e doppiette, oppure fisse, come i semi-automatici. Le munizioni ammesse sono quelle a palla asciutta, con calibro fra 12 e 20.

La scelta dell’arma migliore per la caccia al cinghiale, comunque sia, dipende molto anche dalla tipologia di caccia che si intende praticare. In ultimo, non meno importante, è anche necessario tener presente quali sono le indicazioni fornite dagli enti territoriali competenti in materia di caccia. Ecco perché vi consigliamo di mettervi in mani esperte: noi di Mare & Cielo, con più di 30.000 articoli dedicati e la nostra esperienza, potremo darvi il consiglio migliore per le vostre battute di caccia.

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