Pesca alla spigola in fiume: ecco la guida completa

La spigola non è una grande combattente, ma si distingue per la sua furbizia. Ecco perché la pesca alla spigola in fiume è una delle sfide preferite dai pescatori. Anche se la spigola preferisce le acque salmastre, è facile scovarla mentre risale i fiumi, dove trovano abitualmente i pesci di cui vanno ghiotte. È qui che il bravo pescatore può fare del predatore una preda, con l’ausilio della giusta attrezzatura, delle tecniche appropriate e di un pizzico di istinto. Scopriamo come pescare la spigola in fiume.

Pesca della spigola a fiume: conosciamolo

La spigola è un pesce pregiato e prelibato, amato da tutti i palati raffinati del mondo. Per i pescatori, tuttavia, la spigola è qualcosa di più: è una sfida appagante, che va oltre la fisicità e che coinvolge tutti i sensi. Pescare la spigola in fiume, come sempre, significa conoscere bene la preda, le sue caratteristiche fisiche, le sue abitudini, le tecniche migliori per insidiarla e le attrezzature. Scopriamo quali sono.

Conosciamo la preda: le caratteristiche della spigola

Meno conosciuta con il nome di Dicentrarchus labrax, la spigola è un pesce appartenente alla famiglia Serranidae. Il corpo della spigola è slanciato e poco compresso lateralmente. Di conseguenza, alcuni esemplari possono arrivare a una lunghezza fino a 100 centimetri e un peso che sfiora i 12 chilogrammi. La testa è robusta e presenta una bocca ampia e occhi di medie dimensioni.

Le pinne dorsali sono separate: la prima con raggi duri e pungenti, la seconda invece è dotata di raggi molli. La pinna caudale è lunga e incavata al centro, ma non forcuta. Nel complesso, la livrea della spigola è grigia-argentea sul dorso e bianca-argentea sui fianchi e sul ventre.

Le abitudini della spigola

Parlando delle sue abitudini, questo pesce - facendo parte della categoria degli eurialini - si trova a suo agio anche in acque a bassissima salinità ed è considerato un pesce da basso fondale. Inoltre, mentre in una prima fase di vita tende a essere gregario, una volta cresciuto sceglie generalmente di cacciare da solo o in coppia. La spigola sceglie di riprodursi nei mesi invernali, da gennaio a marzo.

Per quanto riguarda l’alimentazione della spigola, tra le sue prede preferite ci sono il novellame di anguilla e i latterini, che la spigola caccia sfruttando sia la velocità che l’effetto sorpresa. Non a caso, la sua tecnica di caccia prevede l’agguato partendo dalle rocce e dai tronchi nei pressi dei quali si nasconde prima di lanciarsi all’attacco delle sue vittime.

Pesca alla spigola: tecniche e attrezzature

Come anticipato, catturare la spigola può essere un’impresa ardua. Ecco perché, prima di lanciarsi all’attacco è necessario conoscere le delle tecniche più adatte alla pesca alla spigola in fiume e le attrezzature che possono aiutare in questa sfida, tanto faticosa quanto appagante. Iniziamo a conoscere le tecniche di pesca della spigola in fiume, poi passeremo all’attrezzatura di pesca.

Le tecniche per la pesca alla spigola in fiume

Le tecniche di pesca della spigola sono diverse. Tra le principali ne segnaliamo due: la pesca alla bolognese e la tecnica dello spinning. Per quanto riguarda la prima, si tratta di una tecnica dinamica e immediata, che prevede un passaggio del galleggiante su una linea di pesca tra i 10 e i 40 metri dalla riva. Per questa tecnica di pesca, è previsto l’uso di canne bolognesi (come, l’akami salina) diverse a seconda della profondità della zona in cui si pesca e della distanza. Non solo, in caso di pesca a distanza dovrete fare attenzione alle correnti. Infatti, se questa è minima, sarebbe meglio sfruttare un’esca che mantenga un movimento naturale, capace di attirare i pesci, magari scegliendo dei galleggianti piombati, che essendo pesanti agevoleranno la pesca a distanza ma manterranno la lenza morbida. In realtà, questo stesso tipo di galleggiante va bene anche quando la corrente è un più sostenuta, poiché la sua forma e la presenza del piombo permettono di favorire la discesa della zavorra.

Per quanto riguarda lo spinning - tecnica che, ricordiamo, prende il nome dal movimento rotatorio che viene fatto fare all’esca - il luogo d’elezione è la foce, perché la sua naturale conformazione permette di cercare il pesce sondando le rive del fiume, in particolare l’immediato sottocosta dell’ultimo tratto prima della foce e la costa adiacente. Questo tipo di tecnica è molto utilizzata per pescare la spigola, proprio perché, come detto, è un pesce particolarmente sospettoso e che va quindi catturato giocando d’astuzia.

Le esche ideali per questo genere di tecnica sono I minnow e I long jerk minnow, esche artificiali di massimo 20 centimetri che permettono di fare lanci fino e oltre i 50 metri.

La riuscita della battuta di pesca, tuttavia, dipenderà anche da altri fattori. Per esempio, il periodo di pesca. Il momento migliore per la pesca della spigola a fiume, infatti, è quello invernale, in particolare dal tramonto all’alba.

L’attrezzatura giusta per la pesca alla spigola in fiume

Abbiamo già accennato ad alcune dotazioni necessarie per la pesca alla spigola in fiume. Come visto, tutto dipende dal tipo di tecnica che si deciderà di utilizzare per la pesca alla spigola in fiume. In funzione di questa, ovviamente, cambierà anche l’attrezzatura. Nella tecnica di pesca alla bolognese, se le zone in cui pescate sono strette e poco profonde, si pescherà con canne da sei metri accoppiate a mulinelli di dimensioni contenute, come i 2500. Se invece le distanze sono maggiori è preferibile utilizzare bolognesi da sette metri, ovviamente dotate di mulinelli di grandi dimensioni, come i 3500 e i 4000. In entrambi i casi, comunque, i mulinelli dovranno essere caricati con del nylon di qualità dallo spessore di 0,20 o massimo dello 0,16.

Nello spinning, invece, molto dipende dall’appostamento. Se ci si trova a riva, infatti, è necessario prevedere lanci lunghi e, pertanto, è preferibile scegliere una canna da 2,40. Se invece si opta per la barca, la canna giusta va da 1,80 fino ai 2,10 metri. Non solo, in questo tipo di pesca il mulinello ideale è un 4000, a patto che abbia un’ottima frizione anteriore e recupero a spire incrociate. Infatti, nello spinning la qualità del mulinello è fondamentale, addirittura molto più di quella della canna stessa. Per questo - se optate per lo spinning - vi consigliamo di scegliere lo Shimano Stradic FL o il Daiwa BG MQ, il mulinello da spinning dotato di grande resistenza e ottima prestazione di lancio, adatto alla pesca fluviale, ma anche a quella costiera in acqua salata. Se invece preferite la tecnica bolognese, consigliamo la Aspire Bolo, la Daiwa Amorphous Power o ancora la Tubertini R18 Medium Bolognese che grazie all’esclusivo R18 carbon è una canna particolarmente leggera e reattiva.

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