Caccia alle Tortore e ai Colombacci: Modalità e Suggerimenti

Caccia alle Tortore e ai Colombacci, la pratica ideale per la fine dell'estate

La fine dell’estate coincide con il periodo migliore per la caccia alle tortore e ai colombacci che, nel gergo dei cacciatori, vengono definiti “estatini”, ovvero uccelli migratori che abbandonano l'Italia alla fine dell'estate per andare alla ricerca di climi caldi.

Caccia alla tortora, modalità e limiti

La caccia alle tortore e i colombacci può essere uno sport a cui appassionarsi sul finire di agosto e nelle prime settimane di settembre, prima che i temporali e il progressivo scendere delle temperature si abbatta anche sulla temperata Italia. Dobbiamo tener conto che nel nostro stivale, negli ultimi anni, il clima è sempre più caldo, con una più spiccata tendenza ai rovesci tropicali. Gli appassionati di caccia alla tortora si saranno trovati senz’altro, in occasione dei sempre più frequenti temporali estivi di agosto, ad assistere allo spettacolo delle tortore che rientrano a stormi, in flotte di decine o più, per ripararsi dal mal tempo.

I gruppi di tortore stazionarie sono molto frequenti nei dintorni di campi di girasoli e campi di cereali. Per questo motivo, per praticare la caccia alla tortora, è fondamentale fare dei sopralluoghi nelle zone ritenute ideali per questo volatile estivino, abbinando alla fortuna anche un po’ di esperienza, per trovarsi al posto giusto durante il transito di questo prelibato uccello migratore, la cui celebre bontà culinaria è dovuta proprio dalla sua alimentazione grassa e ricca di nutrienti.

Per praticare la caccia alla tortora è necessario conoscerne modalità, ma anche i limiti. La caccia alla tortora è uno sport che può essere praticato per un periodo di tempo estremamente limitato e non soltanto per le naturali questioni legate alle temperature e al flusso migratorio di questi uccelli.

Le tortore, infatti, sono una specie protetta, oltre che estremamente pregiata. La Commissione Europea ha stabilito che la caccia alle tortore è consentita sulla rotta migratoria centro-orientale, che interessa anche l’Italia, pur adottando specifiche limitazioni nel Piano nazionale di gestione. La caccia alla tortora può essere consentita al massimo per tre giornate di preapertura, con carnieri che prevedono un massimo di 5 capi giornalieri e di 15 capi stagionali.

Tortore e colombacci, quali differenze?

Il Colombaccio è un uccello comune ed è il capostipite di tutte le altre varietà di piccioni e colombi domestici. Colombaccio e colombaccia sono molto simili, solo un occhio esperto è capace di distinguere i sessi. I colombacci si nutrono principalmente di semi vari, frutta, erba e piccoli invertebrati. I colombacci nidificano negli alberi cavi o nei fori dei muri e costruiscono il nido con sterpi. I colombacci depongono circa due uova che vengono covate per 15-18 giorni, mentre i piccoli s'involano dopo 3-4 settimane.

La Tortora che possiamo cacciare in Europa e qui in Italia è la cosiddetta “tortora dal collare”, detta così per il particolare piumaggio che crea l’effetto ottico di un collare, appunto. La tortora era un uccello prettamente orientale, che ormai da molti anni si è spostato nelle nostre zone. Può vivere anche in città e si nutre di semi vari, germogli e piccoli invertebrati. Il nido della tortora, a differenza di quello dei colombacci, viene posto direttamente sugli alberi o addirittura sugli edifici, ed è decisamente meno elaborato. Anche la tortora depone al massimo due 2 uova, che vengono covate per 15-17 giorni; i piccoli restano nel nido per 18-20 giorni.

Sia le tortore che i colombacci hanno le stesse abitudini alimentari; non è difficile, infatti, trovare gruppi di tortore e colombacci che si mischiano e si confondono tra loro nelle fasi di alimentazione, specialmente nei campi di girasole, di cui questi volatili sono entrambi ghiotti, svolazzando da un fiore all’altro per prenderne i semi maturi.

Orari e luoghi definiti, ecco cosa sapere per la caccia alla tortora e ai colombacci

Una delle cose da sapere prima della caccia alle tortore e ai colombacci è che questi sono uccelli mattinieri come il sole, come recita anche un antico detto toscano. Nel momento esatto in cui il sole sorge all’orizzonte la tortora si mette in volo e lascia il suo rifugio notturno. Il volo di tortore colombacci è caratterizzato da una certa “scattosità” che li rende davvero difficili da intercettare.

Per questo motivo per praticare la caccia alla tortora e ai colombacci si allestiscono dei capanni in prossimità delle loro potenziali zone di pastura, con una distanza di sicurezza di circa 150 metri l'uno dall'altro, per aspettare l’orario definito per la caccia. Ma quali sono le zone migliori, oltre ai campi di girasoli e cereali, per la caccia alla tortora e ai colombacci?

Queste specie di uccelli migratori prediligono le campagne alberate, sia in pianura sia in collina. Abbiamo già visto la loro forte preferenza per i campi di girasole, ma anche di cereali e frumento; in ogni caso qualsiasi luogo caratterizzato da filari, siepi e boschetti può essere intercettato da questi gruppi di volatili perché è qui che si trovano i loro principali siti di alimentazione.

Un’accurata ricognizione della zona di pastura è molto importante per intuire gli spostamenti e definire al meglio le zone per la caccia alle tortore e ai colombacci e per cercare di assestare al meglio le fucilate. Tendenzialmente le tortore e i colombacci, una volta fatta la pastura a base di granaglie, si dirigono verso i siti di abbeveramento, stagni, ruscelli o fiumi, tendenzialmente non più tardi delle 10.30/11.00 del mattino.

Caccia alla tortora e colombacci, quali armi scegliere

Nelle prime ore del mattino, se si vuole puntare a cacciare le tortore e i colombacci al loro risveglio, la combinazione più efficace e più conveniente è un fucile semiautomatico, con canna di media lunghezza una 67-65, 3 stelle con delle buone cartucce del 9 e del 8, che sono ideali per coprire la distanza più comune tra i capanni e le zone di pastura, che è di circa 25-30 metri.

Se invece si vuole provare a cacciare le tortore e le colombacce verso le 9.30/10.00 del mattino, orario in cui l’animale diventa molto più guardingo a causa dei colpi già sparati all’alba, bisogna considerare solo colpi alti, al limite della portata. In questo caso il fucile ideale è un 71 cm, 1 stella e buone cartucce del 7 - 7½.

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